Autore da identificare in Matthaeus Seutter |
Planisfero celeste meridionale, origine e autore sconosciuto della metà del XVII secolo in Matthaeus Seutter e di Jacob Campo Weyerman, Atlas minor praecipua orbis terrarum imperia, Regna et Provincias, Germaniae Potissimum, tabellis 50 exacte declineatis sistens usui militiae ducum ac peregrinantium maxime accomodatus opera Matthaei Seutteri, Sac. Caes. Maj. Geogr. Aug. Vind. Jacob Christoph Weyerman ... Cum Privileg: S.R.I. Vicariat. in part: Rheni, Franc: et Suev Juris. Martin Gottfried Crophius Sculps., Augusta Vindelicorum 1744
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Autore da identificare
Planisfero celeste meridionale
Origine e autore sconosciuto della metà del XVII secolo
La tavola di questa pagina, cm 28 di diametro, di autore non ancora identificato, è contenuta piegata in una copia dell’atlante geografico del 1744 di Matthaeus Seutter e di Jacob Campo Weyerman, Atlas minor praecipua orbis terrarum imperia, Regna et Provincias, Germaniae Potissimum, tabellis 50 exacte declineatis sistens usui militiae ducum ac peregrinantium maxime accomodatus opera Matthaei Seutteri, Sac. Caes. Maj. Geogr. Aug. Vind. Jacob Christoph Weyerman ... Cum Privileg: S.R.I. Vicariat. in part: Rheni, Franc: et Suev Juris. Martin Gottfried Crophius Sculps.
La copia dell'atlante e la relativa tavola sono presentati da David Rumsey Map Collection al seguente indirizzo:
La
mappa è stata riproposta con solo piccole variazioni stilistiche in
Planisphere Celeste Meridional, par
Monsr. De La Hire professeur Royal et de l'Academie des Sciences. mis au Jour
Par N. de Fer Geographe de Monseigr. le Dauphin, Paris 1705,
http://www.atlascoelestis.com/lahire%20s%20Pagina%20base.htm, con però la notevole differenza che la nostra è in proiezione convessa mentre quella di De La Hire è in proiezione concava, pertanto le costellazioni vi compaiono in modo speculare.
Planisphere Celeste Meridional, par Monsr. De La Hire
Molto
più simile alla nostra è la tavola di Melchior Tavernier pubblicata a Parigi
intorno al 1650 e descritta a pag 248-249 da Deborah J. Warner in The Sky Explored del
1979. Quasi identico lo stile di rappresentazione delle costellazioni, il loro
numero e le dimensioni della tavola. In Tavernier le differenze sono
rappresentate dal reticolo di riferimento, più semplice, dalla presenza di un
cartiglio descrittivo, dalla lingua utilizzata, il latino e non il francese e
dalla diversa interpretazione dell’immagine della Colomba che Warner descrive
in questo modo: A curious nameless figure
surrounds the stars of Columba. In generale la tavola del nostro Anonimo
risulta nel complesso più curata e più ricca di informazioni.
Fortemente semplificato Tavernier aveva già proposto nel 1643 il suo planisfero, insieme a quello settentrionale, in una grande tavola geografica che rappresenta il globo terrestre, Nova Totius Terrarum Orbis Geographica Ac Hydrographica Tabula : in questo caso la costellazione della Colomba è del tutto omessa,
http://www.atlascoelestis.com/Tavernier%201646%20base.htm,
http://telescop.ucoz.ru/index/0-161 e
Nova Totius Terrarum Orbis Geographica Ac Hydrographica Tabula
http://www.atlascoelestis.com/Tavernier%201646%20base.htm
Particolare dell'emisfero boreale
Particolare dell'emisfero australe
L'emisfero australe di Tavernier del 1643 e quello di autore da identificare a confronto
La
tavola del nostro autore sconosciuto, circolare di cm 28 circa di diametro,
rappresenta il cielo meridionale dal Polo eclittico, centro della mappa, fino a
tutta l’eclittica che fa da perimetro. La proiezione utilizzata è quella
polare stereografica e la visione è convessa. Le stelle sono suddivise
apparentemente in sei magnitudini ma non appare alcuna scala. Le singole stelle
principali non riportano il nome e non sono classificate da lettere, la
lingua utilizzata per i nomi delle costellazioni è il francese.
Il reticolo eclittico è rappresentato dal Polo Antartico, dal Cerchio
del Polo Antartico eclittico, e dalla eclittica sulla quale è posta una scala
graduata al passo di un grado che misura le longitudini delle stelle. Completano
questo reticolo delle linee di longitudine disegnate ogni 10° e dei cerchi di
latitudine posti ogni 10 °. Intorno alle costellazioni zodiacali, zona dove
possono essere visibili i pianeti, il reticolo dei cerchi di latitudine si
infittisce e ve ne è uno per ogni grado. Il reticolo equatoriale è
rappresentato dall’arco dell’equatore
di competenza della mappa,
dal circolo del tropico del Capricorno , dal Polo Antartico e dal circolo polare
antartico e da un arco che rappresenta il coluro degli equinozi.
Oltre alle costellazioni tolemaiche trovano posto nella mappa la Croix, undici delle dodici costellazioni osservate dai navigatori Keyser e Houtman negli ultimi decenni del cinquecento e inseriti da Bayer nell’Uranometria del 1603, http://www.atlascoelestis.com/baj%2051.htm , manca Apis (Musca). E’ presente inoltre, sempre introdotta da Bayer, http://www.atlascoelestis.com/baj%2040.htm, la costellazione della Colomba. La Via Lattea appare ben delineata mentre sono approssimativamente disegnate le due Nubi di Magellano delle quali viene nominato soltanto la piccola, Nubecule.
Nubecule. Le due Nubi di Magellano e i circoli polari antartici
Riconducibili alla stessa mano che ha prodotto i planisferi ora presentati sono anche quelli scoperti recentemente alla Leiden University Library ed esaminati da Robert Harry van Gent: http://www.atlascoelestis.com/Leiden%20sconosciuto%20XVII%20secolo.htm
Northern hemisphere (COLLBN Port 169 N 3a) | Southern hemisphere (COLLBN Port 169 N 3b) |
TAVOLA
PARTICOLARI
di FELICE STOPPA
FEBBRAIO 2015